27 Gennaio 2017
“Arbeit macht frei”, “Il lavoro rende liberi”: una semplice frase ideata da un complesso uomo di cui non si sa quasi niente.
Il 19 gennaio 2017 alcuni alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Galilei” si sono recati in villa Truffini per la posa delle “Pietre d'inciampo”: un gesto voluto per ricordare i caduti della Seconda Guerra Mondiale.
Le “Pietre d'inciampo” sono dei “sanpietrini”, dei blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone, su cui sono incisi i dati dei cittadini fatti prigionieri dai nazisti. La piccola targa ne riporta, infatti, nome, data di nascita, eventuale luogo di deportazione e data di morte, se conosciuta.
Le “Pietre d'inciampo” vengono poste davanti alle porte delle case in cui abitarono le vittime dei nazisti o nei luoghi in cui vennero fatti prigionieri.
L'iniziativa è partita dall'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, la memoria di un triste passato, che nessuno deve mai dimenticare.
Durante la mattinata, una signora, soprannominata Zia Gianna, ha raccontato dell'orrore che ha vissuto nei tragici momenti in cui milioni di Ebrei sono stati uccisi dai nazisti al servizio di un terribile uomo: Hitler
Ecco il simbolo dei nazisti
Ed ecco invece le pietre che riportano i nomi di Enzo Levy, Eva Levy, Serge Levy e molti altri ebrei tradatesi.
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