I bulli sono delle persone molto forti fisicamente, ma dal punto di vista psicologico molto deboli. Essi per sentirsi più forti opprimono altre persone più vulnerabili.
Negli ultimi anni, questo fenomeno, cioè il bullismo, si è diffuso molto, soprattutto nelle scuole, dove i ragazzi dovrebbero sentirsi protetti e tutelati. Il bullo non agisce mai da solo, molto spesso è affiancato da “complici”, cioè ragazzi che non vogliono sentirsi deboli e “sfigati” come la vittima, ma, al contrario, vogliono sentirsi forti e superiori agli altri, perciò sostengono sempre il bullo, pronti ad incoraggiarlo in ogni occasione.
Il bullo, molto spesso, può comportarsi così perché subisce della violenza in famiglia e, per sfogare la sua rabbia, fa del male alle persone che contro di lui non hanno alcuna speranza. Può capitare che una persona vittima di bullismo diventi un bullo, oppure può accadere che questa brutta esperienza causi alla vittima molti problemi nel corso di tutta la sua vita.
Una persona, dopo aver subito forme di violenza, può sentirsi inferiore agli altri, può perdere molta fiducia in se stesso e può pensare che non ci sia una soluzione al suo problema.
Esiste anche un’altra forma i bullismo, ovvero il cyberbullismo. In questo caso il bullo non è per forza una persona grande e grossa, ma può essere anche una persona molto piccola ed esile, perché la vera “arma” del bullo non è più il suo corpo ma un telefono o un computer. Il cyberbullo, in questo caso, può raggiungere ovunque la sua vittima. Egli, molto spesso, attraverso i social, offende altre persone avvalendosi di commenti con bruttissimi contenuti, oppure prendendo alcune foto imbarazzanti o private e facendole girare in internet.
La vittima in questo caso prova soprattutto tantissima vergogna, si sente persa e non sa più cosa fare. Le vittime, che subiscono violenza (bullismo e cyberbullismo), non sanno come risolvere la situazione e perciò non parlano più con nessuno chiudendosi in una “gabbia” dove non c’è via d’uscita.
In realtà le soluzioni sono molte. Quando si subisce della violenza bisogna parlare con i propri genitori e con gli insegnanti, che sono come dei punti di riferimento per noi ragazzi. Poi se si è vittima di cyberbullismo si possono cambiare nome e password sui social. Anche il bullo può risolvere il suo problema magari parlando con i suoi genitori o con uno psicologo che lo aiuti a contenere la rabbia.
Io per fortuna non sono mai stata vittima di bullismo, ma ho imparato molte cose su questo argomento. Con la prof. Carmen ad esempio ho realizzato, insieme a dei miei compagni, un cartellone molto carino. Altri ragazzi hanno realizzato cartelloni molto belli, ognuno con un significato diverso. Dopo tanto lavoro e tanto impegno da parte di tutti, finalmente abbiamo finito il nostro progetto. Tutti noi abbiamo fatto cartelloni molto diversi, ma che in realtà trasmettono lo stesso messaggio:
“STOP AL BULLISMO E AL CYBERBULLISMO!”
Nicora Maria Vittoria I E
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