Il padre di Max si trovava in Namibia per difendere le risorse idriche da un criminale che voleva impossessarsene, il quale era stato pagato da un imprenditore per far affari illegali.
Max ricevette una lettera da parte del padre, nella quale questi gli scrisse di essere in pericolo e di andare alla polizia della Namibia per denunciare un uomo malvagio.
Max si recò in Namibia e, mentre cercava suo padre, conobbe un ragazzo Boscimano di nome !Koga, esperto in sopravvivenza, che lo aiutò a superare le difficoltà della Valle delle Ossa. I due ragazzi vennero inseguiti da due uomini, pagati dal perfido imprenditore, che aveva saputo della lettera.
Fortunatamente per Max e !Koga, i due uomini furono sbranati da due leonesse.
Continuando le ricerche nel deserto i due amici trovarono un accampamento di Boscimani, parenti della tribù di !Koga. I nomadi gli chiesero perché girovagavano per il deserto del Kalahari e Max spiegò che stavano cercando suo padre scomparso in circostanze misteriose.
Due Boscimani si offrirono di accompagnarli e condurli alla città più vicina, per chiedere informazioni.
Partirono in quattro e dopo un giorno di cammino arrivarono a Usakos; cominciarono a fare domande agli abitanti, ma nessuno sapeva niente.
Ad un certo punto Max notò una macchina tutta impolverata con la targa inglese e gli sembrò strano che in una piccola città africana ci fosse un'auto così lussuosa.
Con i suoi amici si avvicinò, guardò all'interno, vide una giacca ed esclamò ad alta voce: “Ma è la giacca di mio padre!”. Subito sentì battere dei pugni dal bagagliaio. I due Boscimani in un secondo lo aprirono e fecero uscire il padre di Max.
Papà e figlio si abbracciarono, felici di essersi ritrovati.
Il padre di Max raccontò di essere stato rapito da un criminale pagato da uno spietato imprenditore, che voleva costruire un resort lussuoso in Namibia, con piscine, idromassaggi e fontane; aveva bisogno di molta acqua e voleva impossessarsi illegalmente delle risorse idriche del Paese.
Il padre di Max voleva impedirglielo, denunciandolo alla polizia, ma si ritrovò rapito e rinchiuso nel bagagliaio.
Dopo pochi minuti arrivò la polizia, che era sulle tracce della macchina inglese.
Mentre i poliziotti si facevano raccontare tutta la storia dal padre di Max, tornarono i due Boscimani, che si erano allontanati, con i malviventi legati.
Li consegnarono alla polizia e la sera stessa Max, suo padre e !Koga festeggiarono intorno a un fuoco nell'accampamento dei Boscimani.
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